Aumentano i canoni di locazione nelle città universitarie. A Bologna e Padova, una stanza singola può superare i 600 euro. Le associazioni studentesche chiedono maggiore offerta di alloggi pubblici e il potenziamento dei campus universitari.
La situazione sta diventando insostenibile per molte famiglie, soprattutto per quelle con più figli iscritti all’università. Oltre al costo dell’affitto, vanno considerati anche i rincari su bollette, trasporti e spese quotidiane. In alcune città come Milano e Firenze, la domanda supera di gran lunga l’offerta, portando a liste d’attesa per le residenze pubbliche e ad abusi nel mercato privato, come affitti non registrati e richieste discriminatorie.
Molti studenti sono costretti a rinunciare all’indipendenza abitativa, scegliendo soluzioni meno dignitose o tornando al pendolarismo. Le università, dal canto loro, denunciano che la crisi abitativa può tradursi in un calo degli iscritti e in una riduzione dell’attrattività internazionale degli atenei italiani.
Conclusione:
Il caro-affitti per gli universitari è ormai un’emergenza sociale che richiede interventi concreti e immediati. Servono politiche coordinate tra Stato, Regioni e Università per garantire il diritto allo studio, investendo in alloggi accessibili, edilizia universitaria e un maggiore controllo del mercato delle locazioni.